Aidha Nur Imari
Alla fine aveva trovato una buona preda. Una donnetta ben vestita, quasi sicuramente moglie o figlia di qualche riccastro. Era semplicemente perfetta, uno solo dei numerosi bracciali che le pendevano morbidi dai polsi le sarebbe bastato per più di qualche giorno...e quella donnicciola non si sarebbe nemmeno accorta di averlo perso.
Scivolò accanto alla donna urtandola appena.
Ah-ha! Lo sapevo che eri tu! disse una voce poco distante da lei.
La donna si girò di scatto e lo strappo improvviso fece si che Aidha si ritrovasse il bracciale in mano. La ragazza non ebbe il tempo di realizzare cosa stava succedendo che, primo, la vittima del suo furto, essendosi evidentemente accorta dello strappo, stava urlando alle “ladre”, secondo, almeno una decina di persone vicine si erano fermate di colpo e, ultimo, dietro di lei, giaceva a terra la causa di tutte le sue sfortune, la ragazza con i capelli rosati di poco prima, con il dito ben puntato verso di lei.
Aidha, mentre la donnetta continuava a strillare isterica, con una vena di ironico divertimento pensò che almeno anche la fonte dei suoi problemi era involontariamente finita nel bel mezzo di essi. La prese velocemente per un braccio e la costrinse ad alzarsi.
Corri! Ora! Urlò, strattonandola, prima di cominciare a spintonare fra la folla per riuscire a crearsi un passaggio e scappare. Portarsi dietro un'altra persona durante una fuga, nel caso l'altra l'avesse veramente seguita, avrebbe potuto sembrare una mossa sciocca ed avventata e, se almeno la seconda parte era esatta, per l'altra accusa Aidha poteva dire a sua discolpa che se qualcuno le avesse inseguite, avrebbe sicuramente preso prima la ragazza dietro di lei.